Separazioni, muri e confini: la sicurezza oggi viene contrabbandata con questa ricetta, eludendo sia la complessità dei fenomeni, sia la fatica del cambiamento, necessario e inevitabile, di per sé faticoso e fonte d’incertezza. Se la cultura e la razionalità retrocedono, il loro posto viene preso dalla visceralità, superficialità e ignoranza. Quando si presenta un problema, è inevitabile comprenderlo, ricercarne le possibili soluzioni, non rimuoverlo o lanciarlo oltre confine.
Oggi però nel tentativo di dare risposte all’ansia, all’affanno, al senso di perdita e precarietà vengono offerti rimedi miracolosi, definiti e definitivi, a problemi presunti o reali. Si tenta di togliere di mezzo ciò che potrebbe causarci difficoltà, provocare ulteriore dolore; eliminarlo, cancellarlo. Il valore simbolico di questa scelta è indubbio, la forza della “rassicurazione” potente. Ma il respiro democratico è corto: i danni promettono di essere profondi e duraturi, i rapporti tra le persone avvelenati, le soluzioni più distanti. Questo dossier di Missione Oggi non si ferma solo all’analisi del labirinto di paure in cui s’è cacciato il nostro paese, ma offre delle prospettive di uscita, per una città più sicura.
Condividi sui social: