di Laura Ziliotto.
Roraima (Brasile).
Il progetto sociale ‘o poço da Samaritana’ è uno spazio di accoglienza dell’area missionaria Santa Rosa de Lima gestita dai padri fidei donum di Vicenza. L’area si trova nella periferia di Boa Vista, una zona caratterizzata da un alto livello di disoccupazione nonché da situazioni familiari vulnerabili. Dal 2015 questo territorio è stato soggetto ad un forte esodo migratorio di famiglie provenienti dal vicino Venezuela che da qualche anno sta vivendo una grave crisi economica.
Tra le persone più fragili di questo contesto territoriale ci sono i giovani e le donne. La mancanza di una struttura familiare e di prospettive future ha un impatto forte sui giovani; le donne invece sono spesso capofamiglia e crescono i bambini da sole, vivendo situazioni di solitudine che spesso portano alla depressione. In questo quadro complesso si inserisce il progetto sociale come spazio di incontro e accoglienza dove le persone sono ascoltate e possono dare voce alle proprie preoccupazioni. Un’esperienza di condivisione e di lavoro in gruppo che dà sostegno e mantiene viva la speranza. I destinatari del progetto sono principalmente le donne e i bambini che partecipano ad attività ed usufruiscono dei servizi tutti gestiti da volontari che mettono a disposizione gratuitamente le loro competenze e il loro tempo.
Jolanda, agronoma venezuelana immigrata in Brasile, gestisce l’horta comunitaria, uno spazio agricolo collettivo, dove è possibile imparare tecniche e metodi di coltivazione. Anais, volontaria venezuelana, coordina il laboratorio di crochet in cui sono impegnate una decina di donne. Rinforzo scolare, un doposcuola gestito da alcuni volontari che aiutano i bambini con i compiti per casa e attività di apprendimento. Corso di portoghese, organizzato per insegnare la lingua ai numerosi immigrati venezuelani favorendone la loro integrazione nel paese. Accanto alle attività di laboratorio, nel progetto ci sono anche diversi servizi alla persona: il biomagnetismo, una terapia per il benessere dell’individuo, e il sostegno psicologico, coordinato da un equipe di psicologhe volontarie per dare supporto alle situazioni più vulnerabili.
Entrando a contatto con questa realtà ci siamo rese conto come questo luogo sia fondamentale per il sostegno della comunità locale nonché uno spazio di integrazione tra diverse culture e storie personali. Uno spazio senza tempo in cui le persone possono condividere le proprie tensioni e preoccupazioni grazie alla rete di relazioni che si viene a creare, uno spazio in cui poter uscire dalla propria dimensione familiare, spesso molto complessa, e poter trovare sollievo.
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