«Stanno vendendo la nostra aria»

«Stanno vendendo la nostra aria»

di Anna Pozzi

In Kenya, Paese di Wangari Maathai, visionaria ambientalista e premio Nobel per la pace, i crediti di carbonio sono considerati «una miniera d’oro», ma con molte ombre

 

Come si dice carbon credit in lingua kiswahili? In mancanza di una definizione esistente, gli abitanti del Kenya ne hanno inventata una nuova. Che corrisponde esattamente a quello che molte comunità stanno sperimentando in questi anni. Crediti di carbonio si dice «hewa kaa», che significa, più o meno, «vendere aria». Nel bene e nel male. Perché in un Paese dalle mille contraddizioni, anche i progetti di compensazione delle emissioni di CO2 presentano aspetti molto controversi. E rimarcano una volta di più come, senza una gestione oculata, lungimirante e trasparente, anche iniziative come questa possono diventare una sciagura, invece che un’opportunità.

Lo aveva già capito una pioniera come Wangari Maathai, che aveva portato avanti una coraggiosa lotta per la salvaguardia dell’ambiente, battendosi al contempo per i diritti delle popolazioni e in particolare delle donne, per la pace e la democrazia: perché, lo diceva già negli anni Novanta, non c’è giustizia ambientale senza giustizia sociale.

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