Laudato si’: un Anno speciale

Papa Francesco ha indetto un Anno di «attenzione al grido della Terra e dei poveri», per riprendere e approfondire l’enciclica Laudato si’.

A cura di Maria Teresa Pontara Pederiva (in www.settimananews.it)

«Siamo i figli del grande Re, capaci di leggere la sua firma in tutto il creato, quel creato che oggi noi non custodiamo, ma in quel creato c’è la firma di Dio che lo ha fatto per amore», ha detto papa Francesco all’udienza generale del 20 maggio, avvicinandosi il 5° anniversario della pubblicazione della prima enciclica sociale dedicata i temi del creato e delle creature.

«Il Signore ci faccia capire sempre più profondamente questo e ci porti a dire grazie, e quel grazie è una bella preghiera» ha aggiunto all’Angelus della domenica successiva, prima di annunciare la sua decisione di indire un Anno speciale dedicato alla riflessione e alla preghiera sui temi della Laudato si’ (LS) che si concluderà il 24 maggio 2021.

 La motivazione dell’enciclica

Da quel momento si sono moltiplicate le prese di posizione su questo annuncio e, come sempre succede, le “interpretazioni” – ma non ce ne sarebbe alcun bisogno – delle parole di papa Bergoglio. Le motivazioni infatti le ha già espresse lui stesso: «Oggi anche è il 5° anniversario dell’enciclica Laudato si’, con la quale si è cercato di richiamare l’attenzione al grido della Terra e dei poveri.

Grazie all’iniziativa del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, la “Settimana Laudato si’”, che abbiamo appena celebrato, sboccerà in un Anno speciale di anniversario della Laudato si’, un Anno speciale per riflettere sull’enciclica, dal 24 maggio di quest’anno fino al 24 maggio del prossimo anno. Invito tutte le persone di buona volontà ad aderire, per prendere cura della nostra casa comune e dei nostri fratelli e sorelle più fragili. Sul sito verrà pubblicata la preghiera dedicata a questo Anno. Sarà bello pregarla».

Il richiamo all’«attenzione al grido della Terra e dei poveri»: questa la motivazione alla stesura dell’enciclica, parola di papa Bergoglio. Ma cosa ci chiede in occasione dei prossimi 12 mesi dell’Anno speciale di anniversario? Ci chiede, come «persone di buona volontà», di «riflettere sull’enciclica, aderire e prenderci cura della nostra casa comune e dei nostri fratelli e sorelle più fragili» che sono i temi fondanti del documento pubblicato nel 2015.

Non è un caso che tanti, soprattutto i conservatori americani, abbiano prima scoraggiato e poi sminuito la pubblicazione dell’enciclica, mentre ciò che sta a cuore al papa è proprio quel rivolgersi a tutte le persone di buona volontà, quelli che sono pre-occupati delle sorti della nostra casa comune. Ancora una volta è lui stesso a ricordarcelo: «Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti.

Il movimento ecologico mondiale ha già percorso un lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche.

Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i vescovi del Sudafrica, “i talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio”. Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità» (LS 14).

 Un quinquennio di iniziative

In attesa degli eventi che verranno messi in campo nei prossimi 12 mesi per celebrare questo Anno speciale, un modo per valorizzarlo oggi, all’indomani del suo inizio, potrebbe essere ricordare cosa è accaduto in questi 5 anni trascorsi dalla pubblicazione della Laudato si’, sia a livello mondiale laico sia ecclesiale, in particolare all’interno delle diocesi cattoliche.

L’evento più importante si è registrato a livello globale nell’anno della pubblicazione: dal 30 novembre al 12 dicembre 2015 si è tenuta a Parigi la 21ª Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, nota come COP21 ed è a Parigi che i 195 Paesi partecipanti hanno sottoscritto un accordo vincolante impegnandosi ad agire per contenere per gli anni a venire l’innalzamento della temperatura media del pianeta entro i 2°C attraverso una serie di misure di mitigazione del riscaldamento (tra le più importanti il progressivo abbandono dell’uso dei combustibili fossili…).

Riguardo agli accordi di Parigi non si può dimenticare la netta contrarietà dell’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, mostrata fin dall’indomani della sua elezione, nonostante fossero apparsi proprio gli Stati Uniti il Paese più autorevole ad aver firmato a Parigi (chi non ricorda la firma apposta dal vicepresidente Kerry con in braccio la sua nipotina? «Un messaggio di speranza per le future generazioni»).

«Oggi qui dentro battiamo un record, ma là fuori la natura ne sta battendo altri» così Ban-ki Moon, allora segretario generale delle Nazioni Unite contemperava la soddisfazione di presiedere l’Assemblea mai cosi capace di unire il mondo su una firma ad un trattato internazionale (in tutto saranno 55 le firme apposte il primo giorno e in quelli successivi si oltrepasserà il 94%).

Gli accordi di Parigi hanno finito in questi ultimi anni per rappresentare quasi la cartina al tornasole delle convinzioni politiche dei governi in merito al cambiamento climatico e la sua mitigazione. Numerose sono state le iniziative a livello mondiale per avviare una vera e propria inversione di tendenza di abitudini consolidate e stili di vita spesso decisamente contrari agli impegni di COP21.

Nella miriade di iniziative a seguito degli accordi di Parigi fa riflettere, positivamente, tutto un fervore in campo cattolico per diffondere anche i contenuti dell’enciclica sociale di papa Francesco.

 Anche le diocesi si sono mosse

Nelle diocesi i temi della LS (e talvolta anche Parigi…) spesso hanno tenuto banco nelle diverse scuole di preparazione sociale – dalla presentazione del testo ad un’ampia analisi dei contenuti e del concetto di “ecologia integrale” – ma alcune realtà sono andate anche oltre e, come a Bologna e a Bolzano-Bressanone, ci si è messi all’opera per “sbriciolare” i temi della LS alle comunità attraverso la preparazione di sussidi esplicativi e mirati alla propria realtà locale.

È questa la motivazione che ha mosso la diocesi bolognese per la stesura del sussidio a cura del Tavolo diocesano per la Custodia del creato e Nuovi Stili di vita Piccola guida a nuovi stili di vita per la custodia del creato o quella sudtirolese di Bolzano/Bressanone che ha predisposto un vero e proprio Manuale per l’ambiente ad uso delle parrocchie, edito dall’Istituto De Pace Fidei presso lo Studio teologico accademico di Bressanone.

A Vittorio Veneto è stata preparata una Scheda (molto densa) per aiutarne la lettura: «Scheda di lavoro per approfondire il Messaggio dell’enciclica Laudato si’ in vista di un’azione pastorale nella nostra Chiesa».

Per la cronaca occorre riconoscere che c’è stato un documento “apripista”, nella fattispecie la Guida FOCSIV(la Federazione degli organismi cristiani di servizio volontario internazionale) per le parrocchie, che ha costituito un canovaccio di non poco conto per quest’azione di aiuto alla lettura (bisogna dire che anche la FOCSIV si è avvalsa a sua volta di materiale già pubblicato come l’ottimo sussidio del Global Catholic Climate Movement).

Altre diocesi a livello globale hanno operato scelte diverse e forse più immediate e “concrete”, come a Chicago, dove il card. Cupich ha avviato un monitoraggio circa la valutazione energetica delle strutture di proprietà della diocesi, tra cui diverse scuole cattoliche, in vista di un miglioramento (già molte comunità religiose hanno scelto, a livello generale e locale, politiche all’insegna del risparmio energetico…).

Sul tema dell’approvvigionamento energetico si gioca gran parte dell’attenzione cattolica: dopo gli irlandesi e i belgi, anche i vescovi austriaci hanno aderito alla campagna “Fossil Fuel Divestment” lanciata dal Global Catholic Climate Movement.

Il cardinale arcivescovo di Vienna, Christoph Schönborn, ha dichiarato con la sua autorevolezza: «Le risorse della Chiesa non possono in alcun modo danneggiare la terra», e – dicono in Austria – ha fatto riflettere anche molti dei più scettici.

Sempre oltre Brennero altri pastori hanno scritto lettere pastorali che hanno per oggetto i temi della Laudato si’, come il vescovo Krautwaschl di Graz, che ha richiamato sulla necessità di vacanze e tempo libero «sostenibili».

Nessuno può immaginare oggi cosa si potrà mettere in atto in questo Anno speciale, caratterizzato anche dall’emergenza sanitaria di Covid-19. Nelle prossime settimane occorrerà far leva sulla creatività che ha caratterizzato il quinquennio scorso, nella speranza che ciascuno si senta chiamato in prima persona a raccogliere l’invito del papa per «aderire, prendere cura della nostra casa comune e dei nostri fratelli e sorelle più fragili» (le misure per evitare di diffondere il contagio sono già un primo passo di attenzione a questi fratelli).

In questi mesi abbiamo modificato stili di vita che credevamo ormai assodati, certo occorre fare di più, per il creato e per i suoi abitanti, vicini e lontani. Come dire: un Angelus da ricordare, fattivamente, lungo un Anno intero. Non resta che mettersi all’opera.

 Preghiera

Dio amorevole,
Creatore del cielo, della terra e di tutto ciò che contengono.
Apri le nostre menti e tocca i nostri cuori,
affinché possiamo essere parte del creato, tuo dono.

Sii presente ai bisognosi in questi tempi difficili,
specialmente i più poveri e i più vulnerabili.
Aiutaci a mostrare solidarietà creativa nell’affrontare
le conseguenze di questa pandemia globale.
Rendici coraggiosi nell’abbracciare i cambiamenti rivolti
alla ricerca del bene comune.
Ora più che mai, che possiamo sentire di essere tutti
interconnessi e interdipendenti.

Fai in modo che riusciamo ad ascoltare e rispondere
al grido della terra e al grido dei poveri.
Possano le sofferenze attuali essere i dolori del parto
di un mondo più fraterno e sostenibile.

Sotto lo sguardo amorevole di Maria Ausiliatrice,
ti preghiamo per Cristo Nostro Signore.
Amen.

(Preghiera di papa Francesco al termine del Regina Coeli del 24 maggio 2020).

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