Giorni dedicati alla missione per monsignor Giuliano Brugnotto, in partenza per il Brasile in occasione della nomina a vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Belém do Parà del vicentino saveriano Paolo Andreolli. Ma c’è stato anche il tempo di incontrare i ragazzi di Missio Giovani Vicenza in partenza per una esperienza estiva a contatto con il mondo della missione. In occasione dell’ultimo incontro di formazione in cui sono state svelate anche le nuove mete per l’estate (Brasile, Guatemala, Colombia, Thailandia, Bangladesh e Tanzania), il vescovo si è soffermato con i ragazzi per lasciare loro qualche messaggio in vista di questo passaggio molto importante della propria vita.
«Mi sento innanzitutto di ringraziare tutti questi ragazzi che si approcciano per la prima volta a vivere un’esperienza missionaria. Li ringrazio perché hanno avuto il coraggio di fare una scelta di questo tipo dedicandoci lo spazio e il tempo» esordisce. «Non è così scontato soprattutto per i più giovani. Sono molto contento che ci siano dei giovani audaci che scelgono di fare un’esperienza a contatto con un mondo diverso dal nostro, più povero, ma questo non significa che non sia ricco sotto tanti punti di vista. Dalle esperienze che anche io ho fatto ho sempre riscontrato valori meravigliosi come la capacità di queste persone di affrontare con coraggio situazioni di fragilità e di povertà. Per cui credo che tutti i ragazzi torneranno ricchi di nuove storie da raccontare e ci offriranno la possibilità di pensare in maniera diversa il nostro vivere quotidiano».
Sono quindici i ragazzi che quest’estate vivranno un’esperienza estremamente nuova e di scoperta in missione. E proprio nell’incontro di marzo c’è stato il tempo per soffermarsi sul valore dell’esperienza. Una fase in cui nascono domande e si intrecciano sguardi nuovi. «Penso sia estremamente importante affrontare il corso della visita missionaria con quel processo di superamento dei pregiudizi che sono molto facili da avere, per lasciarsi prendere dalla bontà dell’esperienza in cui siamo chiamati a vivere», continua il vescovo Giuliano. «Tenendo conto che l’umanità non è fatto solo di ricchezza ma per la maggior parte è fatta di gente povera e di molte ingiustizie come la consapevolezza che la distribuzione dei beni ha bisogno di essere ripensata totalmente. Si impara a gestire la vita in maniera più sobria, che non vuol dire meno felice, anzi penso il contrario: più radicata nelle cose essenziali, perdendo ciò che invece è superfluo e non arricchisce per nulla».
Infine, anche un augurio per il nuovo cammino di Missio Giovani Vicenza. «Auguro che questa esperienza cresca in numero, età e grazia», aggiunge. «Auguro che l’esperienza di Missio Giovani cresca davvero come una possibilità offerta ai giovani per fare un cammino di vita e di cambiamento. Ma anche una maggiore possibilità di fiducia in insegnamenti del Vangelo, riconoscendo con un un po’ di più di coraggio la presenza di Gesù più poveri di questo mondo».
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