Wamba, Kenya
Oggi ci siamo presentati alla comunità in entrambe le celebrazioni del mattino. Due di noi, inoltre, hanno potuto partecipare alla messa nel villaggio di Loolkwniyuni, un posto che dista circa venti minuti in auto da Wamba. La chiesa di questo popolo è appena nata, è agli arbori, infatti l’inaugurazione è stata fatta il 10 giugno.
Vedere queste persone, nei loro abiti tradizionali, solo donne e bambini, che non parlavano siawili ma samburu, ha suscitato curiosità e consapevolezza che il cammino della Chiesa è ancora molto lungo per loro, ma la speranza di portare avanti questo percorso di una nuova comunità cristiana è tanta.
Per chi è rimasto alla celabrazione in Wamba, le emozioni ricevute sono state di vera gioia, una diversa sensazione di serenità che le nostre messe in Italia faticano a trapelare: quei balli, quei canti, l’armonia della musica ritmata ci hanno trascinato fino alla fine della celebrazione. È così che abbiamo iniziato a sentire quel senso di accoglienza e di sostegno delle persone che abitano qui.
Dopo il pranzo condiviso, insieme anche al novizio Ben, in visita da Sagana, e un pomeriggio di tranquillità, la giornata è andata a concludersi con la bellissima sorpresa di un tramonto mozzafiato sulla cima del monte Matakwani.
Lassù la vista è davvero strabiliante. Proprio come nel film “Il re Leone”, abbiamo ammirato Wamba e tutto il territorio che la circonda, nella sua più incantevole bellezza. Contemplando il tramonto, quindi, abbiamo provato a darne un significato metaforico alla nostra vita: quel momento del giorno dove il Sole lascia spazio alla Luna, che lascia il giorno per iniziarne uno di nuovo, dove si finisce qualcosa della propria vita per far nascere altro di nuovo; il tramonto come segno di cambiamento. Da questa riflessione, che ci ha lasciato entrare un po’ nel nostro intimo, si ritorna a casa, ma con lo stupore nel vedere che quattro bambini, a cui facciamo animazione durante il giorno, ci avevano raggiunto a piedi fino a lì solo per vederci e per salutarci. Quanta gratuità in questo gesto: sapere che quei ragazzi hanno camminato per chilometri e che poi sarebbero dovuti tornare con il buio, ci ha invaso il cuore di ammirazione verso quel coraggio e quella straordinaria genuina spontaneità che quei bambini trasmettono ogni giorno.
Ed è questo che sta facendo la differenza nel nostro viaggio. Grazie Wamba.
FRANCESCA VISENTIN
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