Fratellino

«Sull’aereo mi hanno dato un dipinto fatto da un ragazzo, Daniele, che dipinge la sua angoscia mentre sta annegando e che vuole salvare il suo compagno che affonda. Raccomando un libro, Hermanito, cioè “Fratellino”. È uscito un anno fa. È la storia di un fratello maggiore che dalla Guinea parte alla ricerca del fratello più piccolo. Ci fa capire che cosa sia la traversata del deserto, il traffico dei migranti, la prigionia, le torture, il viaggio in mare…».

Questo ha detto papa Francesco a Malta durante una delle sue tradizionali conversazioni con i gesuiti nei suoi viaggi apostolici, poi pubblicate da La Civiltà Cattolica. Altre volte il Pontefice ha citato questo racconto, proprio per la sua intensità.

Ibrahima Balde, ragazzo della Guinea, narra la sua odissea, la ricerca del fratello più piccolo, al giornalista e poeta basco Amets Arzallus Antia, che ha conosciuto all’interno di un’associazione che assiste i migranti.

Se nella prima pagina del romanzo biografico, edito da Feltrinelli nel 2020 nella collana «Narratori», mostra una cartina geografica del Nordafrica con disegnata a matita una piccola casa nella zona della Guinea, nell’ultima pagina la stessa mappa è segnata dai tanti luoghi e percorsi che il protagonista ha compiuto nel suo lungo e drammatico cammino.

E questa strada solcata dai migranti non è quella perlomeno conosciuta e familiare della propria città, bensì quella della vita dove sei ignorato, calpestato e trattato come niente.

Quale fanciullezza nella povertà?

Il racconto inizia nella città di Conakry, capitale della Guinea, confinante con il Senegal, la Sierra Leone e il Mali, dove Ibrahima è nato. Egli vive l’infanzia nel villaggio di Thiankoi, insieme alla madre, al fratello minore e alle due sorelle; da qui si sposta nuovamente a Conakry, dove aiuta il padre a vendere pantofole, fino a quando questi viene a mancare improvvisamente a causa del diabete.

Sembra che il destino di Ibrahima sia quello di essere costretto, sin dall’infanzia, a viaggiare, non per volere suo, ma per gli avvenimenti drammatici della vita…

Il romanzo descrive l’estenuante e disperato viaggio che Ibrahima compie per ritrovare il fratello minore, la ricerca di notizie su di lui, basandosi su una rapida e confusa chiamata che lo stesso Alhassane aveva fatto alla madre comunicando che si trovava in Libia […]

Attraverso il racconto del giovane protagonista si comprende il business che specula sul traffico dei migranti, i quali diventano ben presto prigionieri delle differenti fazioni, di soldati, tuareg e di altre organizzazioni che si scambiano i gruppi di migranti.

 

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