Di fronte all’altro

Credo di non esagerare dicendo che il mondo missionario – almeno quello italiano – ha un grande debito di riconoscenza nei confronti del teologo Severino Dianich, già presidente dell’ATI (Associazione Teologica Italiana), per la sua “laboriosa riflessione” sulla missione della Chiesa, almeno dal 1985, quando ha visto la luce il fortunato volume Chiesa in missione. Per un’ecclesiologia dinamica (Paoline), che ha riportato al centro dell’ecclesiologia l’azione missionaria, d’accordo con il magistero del Concilio Vaticano II. Dianich ci ha insegnato – in questi ormai quasi quarant’anni – a “ripensare la Chiesa ripensando la missione”, come ha giustamente evidenziato Giacomo Canobbio nella “Prefazione” alla nuova edizione, con nuovo titolo, dell’ormai classico studio dell’ecclesiologo di Pisa: Di fronte all’altro. La missione della Chiesa (San Paolo 2022). Infatti, d’accordo con l’Autore, la Chiesa non è pensabile se non in quanto scaturente dall’atto missionario, e, d’altra parte, la missione non è pensabile se non in quanto originata dalla Chiesa. In buona sostanza, secondo Dianich, è impossibile comprendere la Chiesa “isolandola dalla dinamica missionaria, per la quale e nella quale essa si costituisce nell’esistenza” (p. 277). Questo intreccio costante tra Chiesa e missione qualifica anche la nuova edizione dell’opera.

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