Con il cuore sempre aperto

Wamba, Kenya.

Nella nostra prima giornata completa a Wamba sono stati più i cinguettii degli uccelli a svegliarci, piuttosto che le sveglie messe per andare alla celebrazione delle 6:30. Il viaggio del giorno prima per arrivare a Wamba ci aveva messo a dura prova.

Dopo colazione procediamo con la visita del nido all’interno della consolata. Lí abbiamo incontrato per la prima volta bambini della scuola primaria che stavano facendo pausa all’interno del cortile. Tutti sono accorsi felici e curiosi per salutarci. É stata l’immagine che ha colorato questo primo inizio in Kenya. Lo stesso si può dire per i bambini più piccoli dell’asilo, anche se loro avevano un po’ più di timidezza, probabilmente per la loro piccolissima età.

Salutati i bambini, sempre assieme a padre Camacho e Francisco, usciamo dalla consolata e cominciamo a girare a piedi per il villaggio di Wamba per incontrare la gente del posto: quasi una similitudine ai cammini che faceva Gesù in mezzo ai villaggi della Palestina.

La differenza, almeno per me, é l’impatto emotivo che può suscitare l’incontro. Superare quella patina che passa tra ciò che suscitano le prime parole e quella volontà di mettersi in gioco del tutto. Si può dire un cuore che sta pian piano aprendo sempre di più. E la stragrande maggioranza delle persone che ci salutava confermano questo mio sentimento nuovo.

Nella prima parte del cammino siamo nella zona più rurale, dove i bambini e i ragazzi che non si possono permettere la scuola stanno li a pascolare i greggi di capretti della famiglia. Nella seconda parte invece si va verso il centro cittadino dove c’è il mercato.
Molte emozioni e sentimenti sono emerse durante questo cammino, difficili ancora però da contenere e comprendere, dopotutto si trattava della prima volta.

Questa giornata ci sta permettendo di caricare le batterie, programmando le attività da fare con i bambini e gli adolescenti del villaggio per i prossimi giorni. La sorpresa é stata quella di incontrarli, un po’ per caso, davanti la chiesa. Avendo portato dei palloni da calcio ci siamo messi a giocare con gran naturalezza e spensieratezza assieme a loro. Un bell’anticipo di quello che accadrà nei prossimi giorni.

Arrivata la sera c’è spazio per un lungo momento di riflessione e di confronto sulla lunga giornata tutti assieme. Momenti fondamentali per capire se stessi e i nostri compagni di viaggio. Sicuramente questo primo giorno, in questa realtà completamente diversa dalla nostra, ha portato numerose domande e le risposte le scopriremo passo dopo passo.

Rimando, giorno dopo giorno, sempre con il cuore aperto.

TOMMASO BREDA

 

 

 

 

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