Carissimi amici e benefattori,
Veniamo a voi nuovamente per condividere il nostro cammino e la nostra esperienza di vita a distanza di più di due mesi dalla calamità che ci ha colpito. Stiamo sempre più lavorando in funzione di ristabilire una certa normalità, e di riaccendere la speranza di riuscire a ricomporre quello che ci è stato tolto e distrutto dal ciclone Idai. Stiamo dando continuità alle due fasi di lavoro che fin dall’inizio abbiamo intravisto: l’assistenza alle familie e la ricostruzione delle strutture danneggiate. In questo scritto di oggi ci soffermeremo maggiormente nella parte di assistenza alle famiglie, prima in generale e dopo riportando l’esperienza di due delle nostre Parrocchie.
Assistenza alle famiglie
Passato il tempo dell’emergenza dove varie organizzazioni aiutavano con la distribuzione di alimenti e di altri beni di prima necessità, è arrivato il momento di pensare e di vedere come possiamo dar continuità a questo lavoro nell’ambito della carità, nelle nostre comunità e Parrocchie e realizzarlo a partire dalle nostre forze e risorse, fortificando e stimolando il lavoro che gli attivisti della carità stanno facendo. Per questo, la prossima settimana sarà realizzato un incontro con gli attivisti della carità (5 rappresentanti di ogni Parrocchia) nel quale sarà fatta una verifica del lavoro realizzato finora, tentando sviluppare i seguenti punti: quante familie sono state visitate, quanti attivisti ci sono in ogni Parrocchia, quali difficoltà hanno incontrato e qual è l’impatto del loro lavoro nelle comunità. La domanda fondamentale è: come dare continuità a questo lavoro nell’ambito della carità? Come le Parrocchie possono aiutare i loro poveri? Sentiamo la necessità di continuare a formare gli attivisti della carità affinché possano crescere nella coscienza di questo nostro impegno como cristiani e di cercare insieme i criteri di azione per migliorare il modo di lavorare e servire i nostri fratelli più bisognosi.
Esperienza della Parrocchia São Paulo – Siluvo e della Parrocchia di Nhamatanda (Padre Alexandre Andicene)
Cogliamo questa occasione per ringraziare tutti gli amici che hanno generosamente offerto il poco o tanto che avevano per soccorrerci nelle nostre necessità. Abbiamo ricevuto dalla nostra Diocesi un valore che ci ha permesso di comprare 32 lamiere per coprire il tetto della nostra casa di preghiera, cioè della nostra cappella o chiesa. Cosi abbiamo la nostra chiesa ricomposta, con il tetto nuovo, per questo indirizziamo i nostri più vivi ringraziamenti. Che il Signore vi benedica e vi doni sempre questo cuore grande e buono. Noi vi ricordiamo sempre nelle nostre preghiere. Grazie
Il nostro grazie va anche per i pacchi alimentari che abbiamo ricevuto dalla Diocesi, frutto della vostra donazione, questo dice la vostra grande solidarietà verso di noi. Ci avete soccorso nelle nostre necessità e mancanza di alimenti che avevamo, i bambini piangevano di fame e noi non sapevamo come calmarli perché non avevamo niente da dalle loro da mangiare. Alcuni già cominciavano a presentare segni di mal nutrizione, con tendenza a malattie come, per esempio, diarrea, febbre, anemia. Il vostro aiuto è venuto per sollevarci da questa situazione, per questo grazie mille. Che il Signore vi ricompensi secondo la grandezza del suo cuore.
E infine ringraziamo per le tre tende che abbiamo ricevuto dalla Diocesi e che sono servite per minimizzare la sofferenza di tre familie la cui casa è stata distrutta dal ciclone Idai e non avevano altro rifugio dove proteggersi dal freddo e dalla pioggia. Le tende sono arrivate in un’ora propria, le familie sono state molto contente per questo dono ricevuto e ringraziano con tutto il cuore.
Commissione Diocesana della Carità Beira,
22 maggio 2019
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