Imparare a sperare alla scuola dei poveri

Etienne Grieu
Docente di Teologia dogmatica e pratica, Facultés Loyola Paris

Ritrovare la speranza alla scuola dei più poveri? L’approccio può sembrare incongruo: che cosa possiamo ricevere da coloro la cui esistenza è costantemente in preda al caos? In realtà, è possibile che le persone che trovano un modo per sopravvivere in situazioni poco ospitali abbiano maturato un bagaglio di esperienze per vivere quando tutto diventa più difficile. In loro compagnia possiamo fare un pellegrinaggio verso le fonti di ciò che dà l’energia per andare avanti e vivere insieme, anche nelle condizioni peggiori. Due elementi spiccano subito: anche se vengono meno tutti i sostegni, continua a risuonare la promessa insita nel fatto stesso di vivere. Ma questa promessa dispiega i suoi effetti solo se è ripresa e messa in musica, ossia tradotta in parole e gesti che dimostrano che qualcuno attende e incoraggia ad andare avanti. La speranza non va quindi pensata sul piano individuale, ma all’interno di un insieme di legami vivificanti (Blanchon 2017).

 

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