Autori: Tommaso da Kempis e Leonardo Boff
Editrice: Gabrielli, Verona 2018
«L’imitazione e la sequela di Gesù costituiscono il nostro grande proposito e anche la sfida più impegnativa di tutta la nostra vita»
«Le ricchezze contenute in questo piccolo grande libro alimenteranno quanti sono alla ricerca dell’acqua pura della spiritualità cristiana nell’imitazione del Cristo della nostra fede e nella sequela di Gesù di Nazaret, il Liberatore, così come è vissuta tra noi»
LEONARDO BOFF
Raggiunti i 50 anni di lavoro teologico, il brasiliano Leonardo Boff, tra i Padri fondatori della Teologia della Liberazione e massimo esponente dell’ecoteologia, ha voluto cimentarsi in un’impresa inedita che ha il senso di un testamento spirituale: ritradurre dal latino medievale l’Imitazione di Cristo, il libro più letto al mondo dopo la Bibbia, in uno stile più consono alla sensibilità attuale, cioè in un’ottica di superamento dell’interpretazione dualista propria della visione medievale del mondo, completandolo con un’ampia parte finale – la Sequela di Gesù – in linea con lo spirito contemporaneo, offrendo in tal modo una preziosa guida alla vita spirituale intesa come dimensione essenziale dell’essere umano, al di là di ogni appartenenza religiosa.
Scritta nel 1441 dal venerabile Tommaso da Kempis, l’Imitazione di Cristo, opera che è stata letta e citata persino da figure come Freud, Jung e Heidegger, è composta da quattro libri (parti), a cui Boff ha voluto aggiungere un quinto, dal titolo “La sequela di Gesù nei cammini della vita”, affiancando così due temi, l’imitazione e la sequela, che, pur elaborati in epoche diverse, si completano e si arricchiscono mutuamente. Perché, se il Gesù dell’Imitazione di Cristo è quello che parla all’interiorità umana, il Gesù della Sequela è quello che presenta un progetto di trasformazione totale e liberante dell’intera realtà, a cominciare dai poveri e all’interno della nuova visione del mondo offerta dai dati più certi delle scienze della vita e della Terra.
Dall’INTRODUZIONE di Leonardo Boff
«Perché a fianco dell’Imitazione di Cristo poniamo la Sequela di Gesù? Perché i due temi, elaborati in epoche diverse, si completano e si arricchiscono mutuamente. (…)
Il Gesù dell’Imitazione di Cristo è colui che parla all’interiorità umana, mostrando i lati oscuri, esaltando quelli luminosi, predicando il totale svuotamento di sé, l’umiltà estrema – su cui viene posto in particolare l’accento lungo tutto il testo – e l’illimitata fiducia in lui e nella forza della grazia divina. È colui che consiglia, ammonisce, critica e sollecita a cercare sempre il cammino che conduce alla beatitudine eterna, passando per la croce e per le tribolazioni.
Il Gesù della Sequela è colui che parla alle moltitudini, ai poveri, ai peccatori, che presenta un progetto di trasformazione totale, interiore ed esteriore, dell’intera realtà, il Regno di Dio, a cominciare dai poveri. È il Gesù liberatore che apre nuove prospettive sulla realtà come la conosciamo oggi e invita a impegnarsi a favore degli ultimi, di chi è reso invisibile nella sua dignità e nei suoi diritti.
Gli accenti sono diversi ma si tratta sempre dello stesso e unico Gesù Cristo, morto e risorto, che ci accompagna nel nostro cammino spirituale, nel viaggio verso il nostro stesso cuore e nel percorso attraverso il mondo in direzione del Regno di Dio che si realizza già ora ma la cui pienezza si concretizzerà soltanto nell’eternità.»
LEONARDO BOFF
Nato a Concórdia (Santa Catarina, Brasile) nel 1938, è tra i padri fondatori della Teologia della Liberazione ed è esponente di punta dell’ecoteologia. Ha occupato per 22 anni la cattedra di teologia sistematica ed ecumenica all’Istituto teologico francescano di Petrópolis, in Brasile. Ha in seguito ottenuto il dottorato in Filosofia presso l’Università dello Stato di Rio de Janeiro, dove ha insegnato Etica, Filosofia della Religione ed Ecologia Filosofica. Condannato nel 1985 dalla Congregazione per la Dottrina della Fede per le tesi esposte nel suo libro Chiesa, carisma e potere, ha lasciato nel 1992 l’ordine francescano (in cui era entrato nel 1959), proseguendo la sua attività come teologo laico. Ha vinto il Premio Nobel alternativo della Pace del 2001 e ha ricevuto da diverse università la laurea honoris causa. Ha scritto circa cento libri di teologia, filosofia, etica, spiritualità ed ecologia.
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