Essere presenza in ogni luogo

Missio Giovani Vicenza in Guatemala
Sono passate due settimane dalla nostra permanenza qui e sento un enorme cambiamento dentro di me. Mi sento più arricchita sotto diversi punti di vista. Osservo tanto e cerco di fare più domande possibili alle persone del posto e con cui abbiamo a che fare tutti i giorni al centro.

Devo dire che ormai mi sto affezionando ai bambini. Loro sono speciali, così affettuosi che è impossibile non volergli bene. Io a mia volta ricambio questo affetto. Sono così grata di essere qui e grazie a loro sto imparando tantissimo. Nel mio cuore avranno un posto speciale e come lo avranno le fantastiche maestre che con il loro amore, la loro gentilezza, passione e il loro impegno si dedicano a questi bambini a 360 gradi. Gli occhi e i sorrisi di questi bimbi ormai sono indelebili nella mia mente, la loro semplicità e spensieratezza mi danno un enorme felicità.

Le maestre, per conoscere meglio la realtà dei bambini, ci hanno proposto di andare con loro a visitare le case e l’ambiente familiare in cui vivono. Prima della pandemia lo facevano una o due volte all’anno per controllare in che situazione vivessero e per instaurare un rapporto di mutua fiducia con le loro famiglie. Mi ha stupito l’enorme dedizione che hanno queste maestre che si interessano alla vita e alle situazioni familiari dei loro bambini. Quest’anno con noi è la prima volta che continuano a visitare le famiglie dei bimbi dopo la pandemia.

A sentire la proposta io ho provato un enorme curiosità che non vedevo l’ora di accompagnare le maestre in questa occasione. Sono sempre stata molto incuriosita riguardo alle loro condizioni familiari e spesso chiedevo informazioni alle maestre o alla direttrice di dirmi come fossero le loro situazioni in casa. Loro mentre mi raccontavano le situazioni di alcuni bimbi io le ascoltavo con la bocca aperta, perché non mi capacitavo che quei bambini così spensierati a casa vivono tutt’altro che in una situazione serena.

La prima casa che abbiamo visitato è stata la casa di Sofia. Una bimba nata prematura e che l’unica parola che dice è “Mamma”.  Appena entrati in casa c’era un piccolo patio praticamente protetto con un tetto semi aperto. Superato il patio si trova una stanza dove dormono, la condizione dove vivono non mi è sembrata delle migliori.
Ci ha aperti la nonna, la quale è quella che assieme alla sorella bada di più la bimba perché la madre lavora. Anche la nonna lavora ma ora di meno perché ha dolori e non si sente nel pieno della forma ed è sotto osservazione dai medici. La nonna è molto soddisfatta dell’educazione delle maestre e ci racconta quanto per Sofia faccia bene essere in quell’ambiente, circondata dai suoi coetanei. Sofia al centro ha sempre il sorriso stampato in faccia, non l’ho vista mai triste o di mal umore, ha un energia pazzesca e ha sempre voglia di giocare.

La seconda casa che abbiamo visitato è stata quella di Luis, dove abita con la madre, il padre e il nonno. Le condizioni della casa sono buone e migliori di quella di Sofia.
Il nonno purtroppo ha avuto un incidente stradale due mesi fa quindi ha le stampelle. Il nonno si è aperto con noi e ricordando l’accaduto è scoppiato in lacrime perché ha visto la vita passargli davanti. Onestamente ha emozionato anche a me questo racconto e come il nonno abbia avuto la fiducia di aprirsi a noi che siamo letteralmente degli sconosciuti. La madre ci racconta che grazie all’educazione impartita dalle maestre suo figlio è molto migliorato e di quanto spesso parli con entusiasmo in famiglia delle attività che fa lì, al centro.

La terza casa che siamo andati a vedere è quella di Bernardo. Vive con la nonna e con i 2 fratelli. Ognuno dei 3 fratelli è nato da padri diversi. La madre è quasi assente in casa e del padre non si sa nulla. Bernardo vive in un ambiente povero ed è solamente la nonna, che lavora come sarta, che praticamente segue Bernardo e suoi fratelli.
Mi dispiace vedere in che condizioni vivano questi bambini e anche le loro situazioni familiari ma l’unica cosa che mi rincuora è il lavoro meraviglioso che fanno queste maestre.
Il centro per i bimbi è un angolo di paradiso, dove giocano, si svagano e hanno modo di imparare. Spero che continuino ad avere un istruzione e che questa esperienza sia per loro l’inizio di un cammino di crescita che li porti ad avere un futuro migliore. Sono molto felice di aver fatto conoscenza delle maestre, Raquel e Jeanette, perché sono veramente delle belle persone, pure attente e con un cuore enorme. Mi hanno insegnato tantissimo e fatta sentire dal primo giorno a mio agio e ben accolta.
Di Asia Lanaro
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