Wamba, Kenya
Ogni giorno che passiamo in questa terra è una preziosa opportunità per scoprire, conoscere e capire ciò che significa vivere a Wamba.
Il nostro terzo giorno qui in Kenya è iniziato con la messa in lingua swahili nella chiesa della Consolata alle ore 6.30 e al termine abbiamo potuto ammirare il sole sorgere dalle montagne che circondano il paese. La mattinata è trascorsa attivamente tra i ragazzi che come nei giorni precedenti, ci hanno travolto con la loro vitalità, insegnandoci anche i loro balli, canti e giochi; al ritorno dalle attività abbiamo incontrato numerose donne della tribù samburu con i loro tradizionali vestiti e collari di perle che scendono sul petto, che ci hanno felicemente accolto tra le loro conversazioni.
Dopo pranzo ci siamo recati con padre Camacho e Francisco alla cerimonia di sepoltura di una donna Samburu presso il cimitero di Wamba: la morte qui non è un tabù, c’erano tante persone della comunità e tanti bambini, è il senso di autenticità di un popolo che vive a pieno la propria vita, momenti felici e momenti tristi. Abbiamo vissuto insieme un momento ricco di tradizione, di unione comunitaria e di identità culturale, nonostante non fosse molto diverso dai nostri funerali e durante il quale personalmente ho avuto la sensazione di centrare poco, quasi ad aver invaso un momento di intimità: diverse persone però hanno ci hanno reso partecipi chiedendo di portare qualche fiore sul luogo dopo la sepoltura.
Vediamo una travolgente accoglienza in tutto questo e nei bambini che raccontandoci di loro e di questo paese, mostrano enorme felicità nell’averci qui ogni giorno con loro.
Questa è una terra di tribù, di tradizioni tramandate, usanze e rituali particolari. L’autenticità la respiriamo ogni giorno tra la gente che incontriamo e tra tutto ciò che è attorno a noi.
SOFIA DALLA VALLE
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