L’arte di abitare la Terra

Earth – Come abitare il mondo -MGV

Una piccola biglia blu: così appare la Terra nella foto scattata dall’Apollo 8 il 24 dicembre 1968. È la prima volta che l’umanità vede la Terra sorgere dalla Luna: fragile, bellissima, immersa nel buio. Un’immagine che ha cambiato il modo di pensare il nostro pianeta, dando origine a quello che oggi chiamiamo Overview Effect, lo “sguardo dall’alto” che ci ricorda quanto siamo parte di un unico mondo, senza confini.

Da questo sguardo è partito anche il settimo incontro di Missio Giovani Vicenza, ispirato al tema “Earth – Come abitare il mondo”. Un cammino fatto di incontri, testimonianze, provocazioni, in cui ci siamo lasciati interrogare su come abitiamo la Terra, le rela

Foto di gruppo Missio Giovani Vicenza 2025

zioni, la spiritualità. Durante l’incontro, don Matteo Zorzanello, direttore dell’Ufficio di pastorale sociale della Diocesi, ci ha provocato con una domanda semplice e radicale: “Che sguardo abbiamo sul mondo?”  L’esperienza della missione nasce proprio da lì, dalla capacità di guardare la realtà con occhi nuovi, con uno sguardo che sappia cogliere la bellezza e le ferite del nostro tempo.

In questo cammino, Papa Francesco è stato il nostro compagno e guida. Con la sua enciclica Laudato Si’, ci ha insegnato a coniugare fede e impegno, spiritualità e responsabilità, evangelizzazione e cura del creato. La missione oggi non può che essere integrale, come l’ecologia che ci propone: una sfida che tocca ambiente, giustizia, relazioni, povertà. E che chiede di abitare il mondo non da padroni, ma da custodi.

Per noi giovani in partenza e in cammino, questo percorso ha significato imparare a vivere la missione non solo “lontano”, ma anche dove siamo, con uno stile di attenzione e cura che parte dal quotidiano.

Perché – come ci ricorda Francesco – “non tutto è perduto”: possiamo ancora scegliere il bene, cambiare rotta, e con piccoli passi, costruire un altro mondo possibile.

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