Domenica 22 maggio la venerabile serva di Dio Pauline Jaricot (1799-1862) viene beatificata a Lione, durante la celebrazione eucaristica presieduta dal prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, il cardinale Luis Antonio Tagle.
Ultimati i preparativi per l’evento ormai prossimo, a cui partecipano anche i 125 direttori nazionali delle Pontificie Opere Missionarie
(POM) presenti nella città francese per seguire in questa settimana l’Assemblea generale delle POM.
Per la direzione italiana, alla beatificazione intervengono sia don Giuseppe Pizzoli, direttore di Missio, sia don Valerio Bersano, segretario dell’Opera della Propagazione della Fede, la cui fondatrice è proprio Pauline Jaricot.
UNA MOSTRA A LEI DEDICATA
Tra gli eventi pensati per valorizzare la figura di questa donna, considerata a tutti gli effetti un pilastro della missione universale, c’è in programma anche una mostra a lei dedicata nelle sale del Museo di Fourvière (Lione): da venerdì 20 maggio fino al 20 agosto prossimo.
E’ un’occasione per ripercorrere le orme di Pauline Jaricot contestualizzandone la figura nella Chiesa dell’epoca e nella storia della sua città.
LA MISSIONE UNIVERSALE E IL ROSARIO VIVENTE
Ma la testimonianza di vita della fondatrice dell’Opera della Propagazione della Fede è più attuale che mai: la sua intuizione, infatti, pur risalendo a due secoli fa, ricopre un valore notevole anche in questo periodo storico in cui il sostegno alle missioni senza distinzioni – a tutte, non a questa o a quella – esige un’universalità ancora più urgente di sempre.
La forza di questa donna, laica, nata in una famiglia borghese e profondamente cattolica, non è solo quella di aver coinvolto tutta la Chiesa nella cooperazione missionaria. E’ anche quella di aver sottolineato con forza che l’opera missionaria non trae la sua efficacia dalle risorse umane, ma solo da Dio. Tema, anche questo, più attuale che mai.
Per tradurre nei fatti una tale intuizione, Pauline Jaricot, a soli 27 anni, inventa il movimento del “Rosario Vivente”: gruppi di persone a cui ogni mese, dopo una celebrazione eucaristica, veniva affidato un Mistero del Rosario da pregare per le missioni.
PAULINE, COLOSSO DELLA FEDE
Della biografia di questa donna si ricordano pochi episodi. Ma entrando nelle pieghe della sua vita, le similitudini con alcuni colossi della fede saltano agli occhi. Come un’adolescenza vissuta nella ricchezza e incentrata su mondanità ed eleganza; una conversione radicale a seguito di una riflessione sulla vanità pronunciata da un sacerdote nella chiesa di Saint Nizier, luogo dove oggi riposano le sue spoglie; il fervore e la passione sconsiderata nell’impegno per rendere concreto il sostegno a tutti i missionari; la rinuncia ai propri averi, pur di poter aprire una fabbrica in cui impiegare operai dediti al lavoro e alla preghiera, secondo un nuovo modello di evangelizzazione della classe lavorativa; il ritrovarsi – negli ultimi anni della sua vita – nella totale povertà e solitudine, abbandonata da tutti, meno che dal suo Signore Gesù.
La forza esemplare e l’attualità delle sue intuizioni sono alla base della riscoperta di questa figura, colonna portante dell’evangelizzazione missionaria. Nel frattempo, la sua rete mondiale di preghiera e carità a sostegno della Chiesa nel Sud del mondo continua ad operare ovunque, senza particolarismi, insegnando quella fraternità di cui la missione non può fare a meno.
LA VITA DI PAULINE ILLUSTRATA
La Fondazione Missio mette a disposizione alcune copie di un libretto illustrato che presenta la vita e le intuizioni di Pauline Jaricot.
Edito nel 2017 in Francia dalle Éditions du Signe, il volumetto è stato tradotto in italiano ed è disponibile per gli interessati fino ad esaurimento scorte (con offerta libera).
Può essere un ottimo strumento per far conoscere ai ragazzi la figura della “madre delle missioni” e per approfondire la sua testimonianza di vita.
Si possono richiedere le copie a ragazzi@missioitalia.it
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