di Federico Vaccari (équipe Missio Giovani Vicenza)
Un primo incontro fatto di conoscenza e di scoperta di cosa la missione può far nascere. Ingredienti necessari per iniziare un cammino lungo un anno intero e che porterà altri nuovi ragazzi ad immergersi nella grande famiglia missionaria. Una grande famiglia a partire dal luogo in cui viene svolto ogni mese l’incontro, nel cuore della casa saveriana di Vicenza. Un luogo caro per l’intero percorso, sede storica di quello che per vent’anni è stato il cammino di Insieme per la Missione. Un modo per ricominciare dopo due anni di pandemia che non ha fatto, però perdere l’entusiasmo all’intera équipe di Missio Giovani. Una squadra supportata anche dalla grande famiglia saveriana vicentina, che anche quest’anno si prepara ad ospitare – oltre alla scuola di animazione missionaria – un anno di cammino per giovani che desiderano vivere un’esperienza diretta in terra di missione. Un percorso di formazione rinnovato grazie all’apporto e all’esperienza dei tanti religiosi che si sono messi a disposizione per offrire tutte le competenze possibili all’équipe. Una collaborazione che continua ancora una volta grazie alla generosità dei padri saveriani che, ogni anno, ospitano in giro per il mondo i ragazzi vicentini. E che continuerà grazie alla pastorale giovanile e ad alcuni istituti religiosi presenti in Diocesi. Un percorso che valorizza la preziosa eredità di “Insieme per la missione”, gruppo giovanile missionario intercongregazionale, fondato a Vicenza nel 2000, da don Giacomo Bravo e Luciano Bicego sx. Una lavoro che nasce in fin dei conti dall’apporto e dal sostegno dell’Ufficio per la pastorale missionaria, nella veste del direttore Agostino Rigon che ha creduto fino in fondo nel nuovo e rinnovato progetto.
Il primo incontro: cos’è la Missione?
Un primo incontro fatto per iniziare a prendere elasticità con un tema, quello della missione, che chiede ai ragazzi di “spogliarsi” di tutto ciò che non è necessario, facendo spazio per riempirlo di tanto nuovo. «I laboratori per questi primi mesi sono orientati a descrivere passo dopo passo gli obiettivi del percorso», spiega p. Carlos Reynoso, «cercando di purificare l’idea di missione e cercando di capire di che cosa c’è bisogno. È bello scoprire di volta in volta la bellezza che c’è intorno al mondo del viaggio missionario». «Parlare di missione è, del resto, mettersi in relazione. Attraverso la mia relazione comunico la mia vita e la mia esperienza». Il primo incontro ha visto la partecipazione anche di Maristella Tommaso, autrice di “Amare, voce del verbo…” edizioni San Paolo. Maristella Tommaso, di Missio Giovani, ci ha portato dentro la sua esperienza fatta di incontri, di terre, di cadute, di cammini e ci ha raccontato come è nata la sua passione per la missione e cosa è oggi per lei. «Vivi una vita vera e vissuta quando lo fai in mezzo agli altri. Una Chiesa che va verso gli altri. L’importante è cogliere che la missione si fa dove la gente siede e sta, anche nei posti più sporchi.». «Immaginiamo di avere bisogno anche del piede dell’altro in questo viaggio. Quando sono partita avevo tutti i dubbi del caso ma il senso della Missione sta proprio nella semplicità delle piccole cose. Il mio percorso di missione è iniziato proprio così, perciò vi auguro di andare per stare e non per fare, spogliandovi di tutto ciò che non è essenziale per godervi una esperienza viva al centro per cento».
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