La piccola Islandia, nel cuore della Triple Frontera con Brasile e Colombia, è la capitale del commercio clandestino di tronchi. E per lavorare ci si deve prima indebitare con gli impresari
Lenta e inesorabile, la canoa si muove sicura al ritmo del Grande fiume su cui è adagiata. La colombiana Leticia è alle spalle. Sulla sinistra c’è il Brasile. A destra il Perù e la piccola Islandia, la “Venezia amazzonica”. Nell’epoca delle piogge, il Rio delle Amazzoni invade le strade e le
trasforma in canali. Per tale ragione, questo villaggio di legno, con poco più di duemila abitanti, è interamente sopraelevato. Così, nella stagione secca, quando l’acqua si ritira, appare come un groviglio di palafitte, addossate le une alle altre quasi volessero sostenersi a vicenda. Gli aserraderos – segherie – stanno appena fuori dal centro abitato. Il loro gemito costante accompagna la vita della comunità…
Condividi sui social: