Sono molti le missionarie e i missionari vicentini (più di 600) sparsi nel mondo e molti di loro mantengono una regolare corrispondenza non soltanto con le loro famiglie, ma anche – attraverso la fitta rete dei gruppi missionari presenti in diocesi – con le loro comunità d’origine, con i gruppi di appoggio che ne hanno sostenuto qualche iniziativa e con il Centro Missionario diocesano. Si tratta di un prezioso patrimonio di relazioni e di conoscenza, che ci aiuta tutti a ridurre distanze e ad abbattere barriere.
Una volta (ma succede ancora) le lettere manoscritte arrivavano a destinazione dopo venti o trenta giorni di viaggio; adesso, con l’avvento di internet, i messaggi arrivano più veloci, talvolta brevi e puntuali, altre volte più corposi e pensati.
Riflettono la diversità delle situazioni e delle persone. Qualcuno è più abile nel trasmettere sentimenti, emozioni e riflessioni; altri preferiscono raccontare del contesto in cui vivono, delle persone con cui collaborano, delle ingiustizie e dei drammi dei quali sono testimoni.
Tutti esprimono però una profonda fedeltà al messaggio evangelico, una presenza quotidiana e premurosa accanto ai più poveri, un sincero rispetto delle popolazioni e delle loro culture. Tutti lavorano con la speranza di “diventare presto inutili”.
Delle lettere pervenute al Centro Missionario diocesano abbiamo trattenuto gli stralci più significativi, che potessero essere utili anche a chi non ha una conoscenza diretta del mittente o del suo lavoro. Ma siamo certi che la lettura di queste pagine non lascerà indifferenti: vi si trovano sì le fatiche di chi ha lasciato tutto per mettersi al servizio degli altri, quasi sempre dei più poveri, ma anche la gioia di chi sente come un privilegio il poter condividere cammini ricchi di umanità, di speranza e di fede.