“Una chiesa che dimentica i suoi martiri non è degna di sopravvivere”, aveva detto ai suoi cristiani mons. Pedro Casaldàliga, Vescovo di S. Felix (Brasile). Anche la Chiesa vicentina ha un debito di riconoscenza verso i suoi martiri missionari che, lasciata la loro terra e i loro affetti per farsi vicini ai più poveri, hanno vissuto la loro scelta fino in fondo, fino al sacrificio della vita. Uno di loro – il francescano p. Tullio Maruzzo, di Lapio di Arcugnano, ucciso in Guatemala nel 1981 – è stato proclamato beato il 27 ottobre 2018 in Guatemala. Testimoni miti, ma decisi, sono stati uccisi perché divenuti testimoni scomodi. Tutti, pur non desiderandolo, avevano messo in conto il martirio sapendo che sarebbe potuto essere il prezzo di un amore incondizionato a Dio e ai poveri.
La Chiesa vicentina non può permettere che si perda la memoria di questi suoi figli che hanno saputo vivere da profeti e morire da martiri.
Per questo, in comunione con la Chiesa italiana che ogni anno il 24 marzo – data dell’uccisone di mons. Oscar A. Romero in San Salvador, proclamato santo da papa Francesco il 14 ottobre 2018 – celebra la giornata di memoria e di preghiera per i Missionari Martiri, anche la chiesa vicentina ricorda i suoi martiri con una Veglia diocesana di preghiera nella basilica di Monte Berico.
La Veglia è anche l’occasione di pregare per tutti i cristiani che nel mondo continuano ad essere perseguitati e uccisi “per il solo fatto di essere cristiani”.