Dove va il mondo?

Per stare al linguaggio sempre vivido di papa Francesco, non siamo in un’epoca di cambiamenti, ma a un cambiamento d’epoca. Secondo padre Balducci, con la guerra del Golfo, nel 1991, era finita “l’età moderna cominciata cinquecento anni fa col genocidio degli Indios nel lontano Occidente”; era finita cioè l’epoca dell’egemonia di questo Occidente. Dunque stiamo parlando non di singoli avvenimenti, come la guerra d’Ucraina o il genocidio di Gaza, ma di una condizione nuova del mondo che investe tutto il corso storico: questo infatti vuol dire il passaggio da un’epoca all’altra. Se ciò è vero, la lettura di quanto sta accadendo non si può fare solo con le categorie della politica e delle scienze, ma deve coinvolgere anche una teologia della storia. Deve dar conto cioè. di quella tempesta che spira dal Paradiso e, come dice Walter Benjamin, si impiglia nelle ali dell’Angelo della storia rovesciando ai suoi piedi rovine su rovine e spingendolo irresistibilmente nel futuro.

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