Mentre ci si avvia a salutare la comunità colombiana di Solano per raggiungere Puerto Leguizamo, alle porte del territorio amazzonico bagnato dai fiumi Caquetà e Putumayo, con un filo di malinconia si ripensa agli attimi, ai volti conosciuti, che hanno rappresentato alcune novità e altrettante certezze nel cammino della nostra vita. Come per ogni parte di mondo missionario conosciuto, mi piace l’idea che ogni giorno possa essere stato un piccolo mondo nuovo da scoprire. Un’esperienza a tutto tondo, capace di stimolarci anche al nostro ritorno. Solano e Puerto Leguizamo rappresentano assieme un piccolo contesto inserito in una regione amazzonica tanto affascinante, quanto particolare per chi la incomincia a percorrere lungo il Rio che lo costeggia.
Prima di tutto perché la popolazione vive su grandi distanze, in cui le vie di comunicazione sono principalmente costruite attraverso il fiume. Parte della popolazione rimane disseminata lungo le sponde dei fiumi e gravita sui centri “urbani” appena citati, lungo le sponde del rio Putumayo, Solano e le rive del Rio Caquetá.
Ma oggi si riparte, in una nuova dimensione, e come sempre ogni ripartenza ha in sé uno sguardo nuovo capace di rinnovare, capace di imprimere nella memoria i volti di chi li ha rappresentati. Ancora una volta sento una mancanza insolita, vuoi perché una settimana non può mai bastare per raccogliere i frutti di una relazione così diversa dalla nostra nelle abitudini, vuoi perché anche noi ci stavamo sempre più adattando a questa nuova dimensione.
Come mi piace ricordare sempre, il viaggio ha questa opportunità: vivere appieno la bellezza di intrecciare legami che poi durano per sempre. Dall’altro la possibilità di guardarsi meglio dentro, stando un po’ anche con se stessi. E in questo angolo di paradiso colombiano, abbiamo imparato in questi giorni a fare memoria della nostra identità e del mondo che ci circonda. Proprio questo pezzetto di mondo che stiamo conoscendo mi ha portato a fare memoria anche di alcune priorità che spesso dimentichiamo esistano.
Dai fiumi che attraversano i tanti villaggi visitati in questi giorni, abbiamo intravisto questa bellezza volta a far risaltare, per autentità, le proprie origini. Il ripercorrere anche le nostre origini attraverso quelle ascoltate in questi giorni, nonché passi del nostro cammino, ci aiuta nello slancio che vogliamo dare alla nostra vita e al nostro futuro.
Nella gioia missionaria che contraddistingue il nostro viaggio ancora una volta mi accorgo di come in questa esperienza ci sia molto di quella essenzialità che cercavo di ritrovare in un contesto amazzonico come quello che stiamo vivendo. La bellezza di una Chiesa che sempre più sa mettersi verso il prossimo, sempre in ginocchio davanti agli altri per offrire qualcosa di buono. La nostra parte migliore, che ci permette di rimanere in una relazione sempre nuova, mi ha fatto superare altre fragilità questa settimana: la sensazione di quanto anche un sorriso può effondere sempre l’amore nelle nostre vite. Di come la generosità delle persone incontrate nel giovane vicariato del dipartimento del Putumayo e Puerto Leguizamo, hanno scalfito anche i nostri macigni meno ardenti.
Mi piacerebbe questa settimana cogliere ancora e rimanere su questa relazione sempre nuova. Sia nelle cose che facciamo, in vista delle scelte che faremo e nelle responsabilità che sapremo porteremo avanti.
Federico Vaccari
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