Dal Concilio Vaticano II (1962-1965) in poi si è venuta formando nella Chiesa una nuova e più forte coscienza missionaria. Essa ha generato un vero e proprio bisogno di conoscere, di studiare, di meditare e di vivere la vocazione battesimale-missionaria, non più in modo episodico, ma secondo criteri validi e universalmente condivisi. Si è fatta strada l’esigenza di un “tempo forte” dedicato alla missione universale della Chiesa per tutto il popolo di Dio. Ecco che – dalla fine degli anni ’60 – un’intuizione dell’Opera della Propagazione della fede italiana fece sì che il mese di Ottobre fosse dedicato interamente alla missione universale. Un mese scandito da un itinerario di cinque settimane di cui la Giornata Missionaria Mondiale, fissata per la penultima domenica di Ottobre, costituisce il punto culminante del “Mese Missionario”. Questo “tempo forte” è promosso oggi, in tutto il mondo, dalle PPOOMM
“Come la respirazione non può mai interrompersi, pena la morte, cosi l’ansia missionaria non può limitarsi ad una sola giornata annuale, se non si vuole correre il rischio di compromettere l’avvenire della Chiesa e la nostra stessa esistenza cristiana” (Paolo VI). Per tale motivo, nell’importante documento post-conciliare Ecclesiae Sanctae si afferma che “la Giornata Missionaria Mondiale deve essere l’espressione spontanea di uno spirito missionario, tenuto vivo tutti i giorni mediante orazioni e sacrifici quotidiani”.
E ancora. Papa Benedetto XVI nel Messaggio GMM 2007 ricordava: “Dinanzi all’avanzata della cultura secolarizzata, che talora sembra penetrare sempre più nelle società occidentali, considerando inoltre la crisi della famiglia, la diminuzione delle vocazioni e il progressivo invecchiamento del clero, oggi le nostre Chiese, di antica tradizione, corrono il rischio di rinchiudersi in sé stesse, di guardare con ridotta speranza al futuro e di rallentare il loro sforzo missionario. Ma è proprio questo il momento di aprirsi con fiducia alla Provvidenza di Dio, che mai abbandona il suo popolo e che, con la potenza dello Spirito Santo, lo guida verso il compimento del suo eterno disegno di salvezza”.
Anche Papa Francesco, recentemente, in occasione della GMM 2018 ricorda che “all’amore non è possibile porre limiti” e tale espansione genera “l’incontro, la testimonianza, l’annuncio”. Genera anche “la condivisione della carità con tutti coloro che, lontani dalla fede, si dimostrano ad essa indifferenti, a volte avversi e contrari”. E sempre papa Francesco esprime la sua immensa gratitudine per tutte le realtà ecclesiali che, “permettono di incontrare personalmente Cristo vivo nella sua Chiesa: le parrocchie, le associazioni, i movimenti, le comunità religiose, le svariate espressioni di servizio missionario, tra cui le Pontificie Opere Missionarie, nate “da cuori giovani” per sostenere l’annuncio del Vangelo a tutte le genti, contribuendo alla crescita umana e culturale di tante popolazioni assetate di Verità”.